Chiara Bertolin è la vincitrice della seconda edizione del contest ArtkeysBox, con l’opera Discover the World. You have the key.

– Ciao Chiara, vorremmo conoscerti meglio: descriviti con tre parole.

Curiosa, costante, realista.

– Cosa ti ha avvicinata all’arte? Parlaci un po’ di come hai iniziato la tua carriera artistica.

Da sempre ho coltivato la passione per il disegno e la pittura. Ho sperimentato varie tecniche e poi studiando all’università mi sono approcciata al mondo della grafica, che è ad oggi il mio lavoro principale, e quindi in maniera autonoma, all’illustrazione. Continuo però a coltivare la passione per tecniche tradizionali quali la pittura ad olio e, talvolta, l’incisione.

-Descrivici come è stato per te partecipare e a vincere al contest Artkeys Box.

In generale mi piace partecipare a contest di illustrazione perché offrono la possibilità di riflettere su tematiche contemporanee ed interessanti, dando la possibilità ad appassionati di illustrazione di potersi esprimere. Il contest Artkeys Box mi ha permesso di vedere anche le illustrazioni dei vari partecipanti, conoscere così la personalità espressiva di ognuno che ritengo sempre stimolante. Vincerlo è stato un riconoscimento che mi ha gratificata.

 

– Come nascono le tue opere? Sono il frutto di lunghe riflessioni o di improvvise illuminazioni? Parti dal titolo o lo attribuisci a lavoro terminato?

Nel caso in cui ci sia una tematica principale, cerco il concetto da esprimere e quindi abbozzo mentalmente l’illustrazione. Ad esempio, le altre proposte che ho presentato al contest Artkeys Box avevano precise tematiche: in una ho espresso il concetto di collettiva d’arte come momento di condivisione, che poi ho espresso come una sorta di intreccio, nell’altra mi sono concentrata sulla figura dell’artista come un esploratore di nuovi mondi. Poi inizio a disegnare l’illustrazione nel dettaglio. Per quanto riguarda il titolo, la sua genesi avviene già nella fase della ricerca del concetto che mi interessa indagare, talvolta la sua finalizzazione avviene a conclusione del disegno.

– Quale tecnica usi per le tue creazioni?

Le tecniche che utilizzo sono differenti, dipende dal tipo di progetto che sto eseguendo. Per quanto riguarda le illustrazioni, le eseguo sia manualmente che digitalmente, al contempo mi piace affiancare lo studio di tecniche artistiche tradizionali, come la pittura ad olio.

– E quali sono le tematiche che maggiormente affronti attraverso il tuo lavoro?

Le tematiche sono varie, cambiano da progetto a progetto anche in base al periodo che stiamo vivendo.

– Qual è la tua fonte di ispirazione?

Non c’è un’unica fonte di ispirazione e mi piace guardare sia al presente che al passato. Penso che la ricerca creativa nasca dall’attenzione nei confronti di molteplici aree, come la letteratura, il cinema ecc… e dalle relazioni e riflessioni che si riesce a trarre da tutto ciò che ci circonda.

– Cos’è per te fare Arte oggi?

Attualmente affianco il fare arte all’attività di grafica, che è il mio principale lavoro. Penso che l’arte possa permette di liberare maggiormente il proprio essere affrontando tematiche di più ampio respiro, al contempo avere una passione rende stimolante la ricerca, sia tecnica che creativa, che talvolta riesco ad includere in alcuni progetti grafici.

– Come ti poni di fronte alle problematiche della società?

Per quanto riguarda la mia persona, il lavoro visivo mi permette di focalizzare meglio una problematica attuale, offrendomi la possibilità di fermarmi e riflettere maggiormente.

– C’è una serie o un pezzo tra i tuoi lavori di cui vai particolarmente fiero? Ce lo illustri?

Di recente ho partecipato ad una call promossa dall’Associazione Distretto A di Faenza che mi ha permesso di raccontare i sentimenti, e in generale come si è vissuto il periodo del primo lockdown. Nel primo poster ho rappresentato l’ansia e l’isolamento tramite un’illustrazione surreale, nel secondo poster ho invece risposto ad una precisa domanda inclusa nella call: “cosa ti manca?”. Ho quindi espresso una tematica più leggera, descrivendo la mancanza delle attività quotidiane che si era soliti fare, come ad esempio una bella nuotata in piscina e la sensazione di libertà e leggerezza che l’elemento acqua è in grado di donare.

– La situazione che ci stiamo trovando a vivere ha avuto ripercussioni sul tuo lavoro? Quali sono i tuoi progetti futuri?

Certamente il lavoro è stato rimodulato in base alle nuove necessità ma pensando al futuro, un progetto ideale è quello di continuare a dedicarmi, in modo costante e sistematico, all’approfondimento delle tecniche artistiche tradizionali e digitali che sto adottando per esplorare nuovi possibili risvolti o sviluppi.

Discover the World. You have the key. L’opera sul Box Artkeys 02

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